La contraffazione di prodotti alimentari e bevande – Il Report NETNAMES
Secondo il report NETNAMES “The risks of the online counterfeit economy”, le frodi alimentari sono in aumento a livello globale. Nell’Unione Europea il cibo e le bevande costituiscono il 6,2% di tutti gli articoli contraffatti sequestrati. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la presenza di ingredienti contraffatti non può essere confermata senza prove di laboratorio, rendendo questa problematica ancora più nebulosa.
Olio di oliva, alcol, miele e prodotti del mare sono gli alimenti più colpiti; recenti studi dimostrano che più dell’80% dell’olio di oliva in America è contraffatto, insieme al 33% del pesce, mentre 100.000 dollari di vino contraffatto circolano in tutto il mondo. In totale quasi 5,5 milioni tra alimenti e bevande sono stati sequestrati nei negozi, mercati, porti, aeroporti e zone industriali in soli 4 mesi (Novembre 2015 – Febbraio 2016).
Il report NETNAMES sottolinea inoltre che con la globalizzazione dell’industria alimentare e filiere sempre più complesse, la contraffazione coinvolge quasi tutte le regioni del mondo e riguarda non solo l’utilizzo di ingredienti meno costosi o la falsificazione di etichette di brand conosciuti, ma anche la frode sull’origine degli alimenti (ad esempio carne sudamericana commercializzata come europea, vino cinese come francese, olio d’oliva americano come italiano). Inoltre, le principali catene di distribuzione alimentare americane come Walmart a Tesco promuovono fortemente l’acquisto di prodotti via Internet facilitando la diffusione dei prodotti contraffatti.
Il boom globale della contraffazione comporta quindi molti rischi, dal mettere in pericolo la sicurezza dei consumatori e incrementare i fondi della criminalità organizzata, al danneggiare l’innovazione del settore e la fiducia dei consumatori.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il documento allegato “Special Briefing No. 02 – February 2017” che riporta il link per scaricare la versione integrale del report NETNAMES.